Economia aziendale. Com’era e com’è il contributo di Gino Zappa

Luigi Guatri e Tancredi Bianchi sono rispettivamente il penultimo e l’ultimo scolaro di Gino Zappa, il Maestro che pose le fondamenta dell’economia aziendale. Un filone di ricerca ormai classico, non più vivo negli atenei italiani e nell’esperienza delle imprese? È da questa domanda che è nata l’idea di una raccolta di saggi degli allievi del Maestro e degli allievi degli allievi.

Una raccolta di saggi che spazia a trecentosessanta gradi e che analizza tutte le sfaccettature di questa dottrina, le sue evoluzioni, i percorsi compiuti per renderla congruente con la realtà del mondo aziendale, bancario e finanziario. E che da una domanda iniziale se ne pone molte altre e offre risposte e riflessioni, che sono il naturale proseguimento del cammino intrapreso da allievi che sanno sopravanzare i loro Maestri.

Grazie ad una curiosità intellettuale inesausta, ad una profonda erudizione economica, all’amicizia intellettuale con Marco Fanno, Gino Zappa approfondisce la corrente istituzionalista durante la formazione ed il consolidamento della sua teoresi (1903-1937), l’Economia aziendale, facendone uno dei punti di riferimento della sua riflessione.

Il presente contributo indaga in chiave comparata l’influsso degli istituzionalisti americani, in particolare di Veblen e di Commons, definendolo come uno dei pilastri della teoria dinamica dell’azienda quale istituto economico destinato a perdurare.

Come definiva lo stesso Gino Zappa, uno dei padri fondatori dell’economia aziendale, : “l’azienda è un istituto economico destinato a perdurare che, per il soddisfacimento di bisogni umani, ordina e svolge in continua coordinazione, la produzione o il procacciamento e il consumo della ricchezza”.

Zappa sviluppa un approccio che integra teoria economica e contabilità. Attraverso la costruzione di un sistema contabile dinamico originale, l’aziendalista crea e giustifica un’immagine peculiare del processo economico e monetario d’impresa, radicalmente diversa dagli approcci classici, neo-classici, marginalisti.

Mentre questi ultimi menomano l’impresa costringendola nel quadro offerto dalle sole relazioni di scambio mercantile, organizzate intorno all’equilibrio ed al calcolo marginale, Zappa esplora l’azienda come coordinazione economica in atto, situata nello spazio e nel suo ambiente
specifico, finalistica, essenzialmente dinamica e temporale.

 


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